La Campania è la terza regione in Italia per popolazione e la undicesima per quanto riguarda la superficie. Abitata sin da tempi antichissimi, è oggi conosciuta in tutto il mondo per tesori come la città di Napoli, la Costiera Amalfitana, il patrimonio culturale e gastronomico. Ma ti sei mai chiesto perché la Campania si chiama così? Com’è facile immaginare, è probabile che il nome tragga la sua origine dall’epoca latina.
Qual è l’origine del nome della Campania?
L’origine del termine Campania, che appare solo nel II secolo a.C. non è del tutto univoca, con diverse ipotesi avanzate da storici ed esperti: alcuni lo collegano al latino “campus”, cioè “campagna”, mentre altri lo fanno risalire al termine osco “Kampanom”, riferito all’area intorno all’antica Capua, fulcro dell’Etruria campana. Vi è anche la possibilità di un mix linguistico tra queste due radici.
Inizialmente, la Campania designava solo la fertile pianura, chiamata dai romani “Campania felix”. Con la creazione della provincia avente Capua come centro amministrativo, il termine passò a indicare una zona molto più ampia, dal fiume Tevere al Sele. Dopo le conquiste longobarde, per Campania si intendeva il nord della provincia, attualmente la parte meridionale del Lazio, mentre altrove scomparve. Fu recuperato con l’unificazione d’Italia, diventando il nome di una regione, pur con confini diversi dall’antica Campania.

Wikimedia commons
La storia della Campania in breve
La Campania è una regione italiana con una storia ricca e complessa che si evolve su diversi millenni. Le sue origini risalgono al periodo del Paleolitico, e ci sono testimonianze di popolazioni che vivevano qui già nel I millennio a.C. Ma è con l’arrivo degli etruschi e dei greci che la regione iniziò a svilupparsi culturalmente e economicamente. I greci, in particolare fondarono numerose colonie lungo la costa, tra cui la famosa Parthenope, nome antico per la città di Napoli.
Durante l’epoca romana, la Campania divenne un centro di grande importanza grazie alla sua posizione strategica e alla fertilità del suo territorio. La Campania era considerata il giardino dell’Impero Romano, nota per i suoi vigneti e i suoi campi rigogliosi.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la Campania attraversò un periodo di instabilità, subendo invasioni da parte di Goti, Bizantini e Longobardi. Tuttavia, riuscì a mantenere una certa autonomia grazie alla formazione dei ducati di Napoli, Amalfi e Benevento. Durante il Medioevo, la regione fu un importante centro commerciale e culturale, con Napoli che divenne una delle città più influenti del Mediterraneo.
Nel corso dei secoli successivi, la Campania passò sotto il controllo di diverse dinastie, tra cui gli Angioini e gli Aragonesi, fino a diventare parte del Regno delle Due Sicilie. Questo periodo vide un grande sviluppo artistico e culturale, con Napoli che divenne un importante centro del Rinascimento italiano. Infine, nel 1861, la Campania fu annessa al Regno d’Italia, segnando l’inizio di una nuova era nell’Italia unita.

Wikimedia commons
I 5 capoluoghi della Campania: quali sono?
Nonostante la suddivisione amministrativa (e culturale) di oggi non corrisponda più a quella del passato, la Campania moderna comprende ben cinque capoluoghi e altrettanti territori diversificati ricchi di bellezza:
- Napoli: una delle città principali del Sud Italia, offre tantissime cose da vedere e il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
- Salerno: conosciuta per la sua posizione strategica sul mare e per la storica Scuola Medica Salernitana, una delle prime università di medicina al mondo, Salerno è capofila di una provincia che arriva fino al Cilento.
- Avellino: circondata da una natura rigogliosa e tranquilla, è la porta per accedere alla zona dell’Irpinia.
- Benevento: città ricca di storia, Benevento è famosa per i suoi monumenti romani, ma non solo. Tra le curiosità sulla Campania da menzionare, Benevento è chiamata “la città delle streghe”.
- Caserta: celebre per la maestosa Reggia di Caserta, un capolavoro dell’architettura barocca europea.

Wikimedia commons
Perchè la Campania è famosa?
I motivi per cui la Campania è ancora oggi famosa sono molteplici. Si potrebbe iniziare col menzionare il suo patrimonio archeologico di inestimabile valore. Luoghi come Pompei ed Ercolano offrono uno sguardo unico sulla vita quotidiana dell’antica Roma, grazie ai resti straordinariamente ben conservati sepolti dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
Oltre ai suoi tesori archeologici, la Campania è famosa per il suo ricco patrimonio culturale. Napoli, per esempio, è sempre stata vivace dal punto di vista dell’arte, della musica e del teatro. Il capoluogo è noto per la sua tradizione operistica e per essere la patria della canzone napoletana.
Le bellezze naturali della Campania sono altrettanto famose. La Costiera Amalfitana, con le sue scogliere e i pittoreschi borghi arroccati come Positano e Ravello, è considerata uno dei tratti costieri più belli del mondo. Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano offre paesaggi incontaminati e una biodiversità straordinaria, mentre le isole dell’arcipelago, come Capri, Ischia e Procida incantano con le viste panoramica e il patrimonio storico. Infine, bisognerebbe menzionare la tradizione culinaria. La regione è la culla della pizza, ma è impossibile non menzionare anche la mozzarella di bufala, i pomodori San Marzano e i limoni di Sorrento.
Dal punto di vista della quotidianità, infine, la regione offre anche molte città dove pensare di cercare casa e trasferirsi: dagli innumerevoli servizi che offre Napoli, passando alla tranquillità di Avellino e Benevento, fino alla vicinanza al mare di Salerno e alla storia che offre Caserta. Dai, quindi, uno sguardo su idealista agli ultimi annunci per case in vendita o in affitto nella regione:

Wikimedia commons
Comments are closed