Trieste è una città affascinante e letteraria, con una storia ricca e un mix culturale unico. Conosciuta per la sua posizione strategica e il suo porto, Trieste offre tantissime cose da vedere, ma nasconde anche diversi dettagli che non sono visibili a primo sguardo. Esistono, infatti, diverse curiosità su Trieste da scoprire se hai intenzione di passare qualche giorno in città.
L’invenzione dei coriandoli
Quando si pensa al Carnevale, una delle prime immagini che sovviene è quella di una pioggia di coriandoli colorati che riempiono l’aria di allegria e vivacità. Ma come sono nati i coriandoli? L’invenzione di questi piccoli pezzi di carta ha una storia affascinante che risale proprio a Trieste.
Sebbene il lancio di oggetti durante le festività fosse già una pratica comune in epoche antiche, l’uso specifico dei coriandoli di carta è attribuito a un ingegnoso triestino, l’ingegnere Ettore Fenderl. Si racconta che, durante il Carnevale, i festeggiamenti prevedessero il lancio di semi di coriandolo zuccherati, da cui deriva il nome “coriandoli”. Tuttavia, per rendere la festa più economica e accessibile a tutti, si pensò di sostituire i semi con piccoli dischetti di carta colorata.

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I diversi tipi di Bora
La Bora è uno dei fenomeni meteorologici più caratteristici di Trieste. Questo vento freddo e secco, che soffia con forza dal nord-est, è parte integrante della vita quotidiana dei triestini e contribuisce a definire l’identità della città. Tuttavia, non esiste un solo tipo di Bora.
La Bora chiara si verifica quando il cielo è sereno e il vento soffia impetuoso, portando con sé aria limpida e fresca. Al contrario, la Bora scura si presenta in condizioni meteorologiche più avverse. La Bora può essere anche particolarmente forte, raggiungendo velocità che arrivano anche a 220 km/h.

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Un palazzo costruito con l’aceto
La Casa delle Bisse fu progettata nel 1771 dall’architetto Giovanni Bubolini. Visto da fuori sembra un palazzo come molti altri, ma ha un particolare costruttivo davvero curioso. La chiave d’interpretazione è posta all’ingresso del portone, dove un’iscrizione racconta che la casa fu terminata con l’aceto al posto dell’acqua.
Durante la sua costruzione, infatti, la città fu colpita da una grave siccità. Per ovviare il problema si decise di impastare la malta con l’aceto. Per quanto bizzarro, il tempo ha dato ampiamente ragione a questo particolare metodo.

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Una piazza entrata nel Guinness dei Primati
Piazza Unità d’Italia, oltre a essere la più grande d’Europa affacciata sul mare, vanta una particolarità abbastanza interessante: è entrata più volte nel Guinness dei Primati, che registra i record più vari a livello mondiale.
Gli eventi più interessanti sono stati due: il primo nel 2018, quando si è trasformata nella sala di valzer più capiente al mondo, arrivando a ospitare 3196 ballerini. La seconda, invece, risale al 2000, quando è stata coperta dal graffito più grande mai dipinto, con un’ampiezza di 9323 metri quadri.
Bellissimo, poi, il quartiere che circonda la Piazza Unità d’Italia, una delle piazze più belle di Trieste. Alle sue spalle il centro della città, mentre davanti si trova il mare aperto. Non dista molto neanche dal Canal Grande di Trieste. Nel caso volessi trasferirti a Trieste e cercassi una casa in vendita o in affitto, questa è quindi la zona ideale.

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A Trieste esiste una casa delle cipolle
Tra le numerose curiosità su Trieste, una delle più singolari è la presenza della cosiddetta “casa delle cipolle”. Questo edificio, situato nel cuore della città, deve il suo nome alla particolare decorazione della facciata, che richiama le ville moscovite.
La storia della casa delle cipolle risale agli inizi del XIX secolo, quando Trieste era un vivace centro commerciale e culturale dell’Impero Austro-Ungarico. L’edificio fu progettato da un architetto locale per Anton Jakic. Al di là dell’eccentricità della costruzione, molto particolare anche la leggenda (o forse una diceria) intorno al suo proprietario: si narra fosse un ex pope che lasciò i voti per diventare spia dello zar.
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