In presenza di considerevoli sbalzi di temperatura o di casistiche particolari legate alla struttura della propria abitazione, è probabile che si formi muffa dietro i termosifoni, una problematica che può rivelarsi dannosa tanto per le pareti di casa, quanto per la salute di chi vi abita. Per questo è importante conoscere perché si forma la muffa e come agire per evitare la sua comparsa.
Perché si forma la muffa dietro ai termosifoni?
Risalire alle cause legate alla formazione della muffa dietro ai termosifoni è meno semplice di quel che sembra. I fattori possono infatti essere diversi: alcune volte la temperatura e gli sbalzi termici rappresentano la causa più comune; altre volte, è la struttura sottile della muratura a favorire l’insorgenza della muffa in casa. Il contrasto continuo che pervade la parete interna del termosifone crea condensa – l’ambiente ideale per la proliferazione indisturbata della muffa.
La sua presenza potrebbe causare danni alle pareti, ma anche al calorifero. Se non risolta al momento giusto, questa problematica potrebbe provocare danni ancor più gravi all’intero ambiente domestico, per cui bisogna evitare che la muffa si diffonda. Il ristagno dell’umidità, la mancanza di ventilazione all’interno della stanza o la presenza di ostacoli davanti alla parete con il termosifone possono favorire la formazione di muffa: è fondamentale non sottovalutare nessun particolare.

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Come eliminare la muffa dietro il termosifone
Una volta comprese le possibili cause dietro la formazione della muffa, è importante sapere come agire per evitare che si formi, ma soprattutto capire cosa poter fare per evitarne la comparsa o addirittura, in casi più estremi, bloccarne la diffusione.
Cosa fare con la muffa in inverno
Capita spesso di trovare muffa dietro i termosifoni nei mesi invernali (e quindi con maggior probabilità di formare condense a causa degli sbalzi termici). In casi del genere bisogna farsi trovare pronti: senza i giusti accorgimenti, rimuovere la muffa dai caloriferi è un’operazione tutt’altro che semplice.
- Prima di tutto, occorre usare un antimuffa sulla zona colpita. In questo modo, sarà possibile eliminare le spore e bloccarne la diffusione distribuendo il prodotto con l’ausilio di un panno o di un pennello.
- Trattata la muffa, è essenziale asciugare la parete se si trovano tracce di condensa. L’umidità è infatti la principale responsabile della proliferazione di muffa.
- Una buona abitudine per prevenire la comparsa della muffa è far ventilare correttamente e frequentemente gli ambienti. Per ridurre l’umidità basta aprire le finestre quotidianamente per brevi periodi di tempo;
- Oltre a far respirare a dovere la parete è fondamentale non utilizzare strumenti o materiali come l’alluminio, i quali limitano la traspirabilità della parete).
Nel caso in cui il problema non si risolva completamente, sarà necessario agire in maniera più decisa. Per effettuare interventi più concreti, tuttavia, è consigliabile attendere la primavera.
Cosa fare con la muffa in primavera
Una volta che i termosifoni non sono più usati con frequenza, sarà possibile trovare una soluzione definitiva al problema della muffa intervenendo direttamente sulla parete.
- La prima cosa da fare è smontare il termosifone, così da avere pieno accesso alla parete e alla zona colpita dalla muffa. Approfittando di kit appositi o prodotti specifici, occorre detergere la superficie seguendo accuratamente le istruzioni.
- Una volta pulita la zona, rimuovendo le tracce di muffa visibili, bisogna igienizzare l’area con un antimuffa. Questo composto rimuoverà eventuali residui delle spore, liberando la parete.
- Completata l’igienizzazione, si può utilizzare una vernice anticondensa per proteggere la parete dal ritorno della muffa e ripristinare la sua colorazione originale.
- Lasciata asciugare la parete, sarà possibile rimontare il termosifone.

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Come pulire bene la parte posteriore del termosifone
Entrando più nello specifico, è bene approfondire i metodi migliori per pulire la parte posteriore del termosifone. Come nel caso della parete, occorre prima rimuovere lo strato superficiale della muffa, lavando continuamente con acqua calda e bicarbonato o un detergente neutro, per poi asciugare la zona con un panno in microfibra senza lasciare tracce di umidità.
Per rimuovere lo sporco ed eventuali residui, è consigliabile utilizzare un aspirapolvere con spazzola sottile o un pennello per raggiungere gli angoli più stretti. I detergenti più indicati contengono agenti antimicotici, ma per assicurarsi di non danneggiare il calorifero è consigliabile consultare attentamente le istruzioni del produttore.
A che temperatura muoiono le spore della muffa?
Contrariamente a quanto avviene con altri batteri, le spore delle muffe devono essere esposte a temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato per essere debellate del tutto. La loro resistenza le rende in grado di sopravvivere a temperature fino ai 60° C, per cui non basterà il calore emesso dai termosifoni per eliminarle.
Ambienti caldi e umidi favoriscono la proliferazione delle muffe: proprio per questo è importante che la stanza sia sempre ventilata correttamente.
Gli errori da non fare
Per cominciare, la vernice può ben poco se utilizzata soltanto per coprire la muffa. Il problema si ripresenterà nel giro di poco tempo. Lo stesso vale per la candeggina per togliere la muffa, che non è in grado di eliminare correttamente le spore.
La muffa potrebbe originare anche da difetti strutturali come l’umidità di risalita: quando manca un’adeguata impermeabilizzazione tra il solaio e il terreno sottostante, l’acqua risale dalle fondamenta sfruttando la struttura porosa dei materiali edili e rischia di depositarsi all’interno delle pareti. In assenza delle giuste competenze o di problematiche di questo tipo, va sempre valutato il supporto di un tecnico specializzato.
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