Nella vita di tutti i giorni, anche un’operazione apparentemente semplice, come cambiare la targhetta del citofono in condominio, può nascondere delle insidie da non sottovalutare. A discapito delle credenze comuni, il singolo condomino non dovrebbe procedere di sua iniziativa alla sostituzione delle etichette. Secondo prassi, è infatti necessario sia allertare l’amministratore che verificare eventuali limitazioni da regolamento condominiale. Di conseguenza, come procedere alla corretta sostituzione della targhetta e, ancora, chi deve sostenerne i costi?

Chi cambia la targhetta del citofono

Si tratti della semplice usura, oppure dell’arrivo di un nuovo residente, il cambio delle targhette del citofono è un’operazione decisamente comune in condominio. Nonostante per consuetudine sia spesso il singolo condomino a provvedere alla sostituzione, con un intervento in autonomia sul citofono, in realtà si dovrebbe seguire una diversa procedura.

Non si può infatti escludere il rischio che il singolo danneggi l’apparecchio, rendendolo inservibile agli altri condomini, oppure che non segua le regole approvate all’interno del regolamento condominiale. Chi deve provvedere, di conseguenza, alla sostituzione delle etichette?

Il ruolo dell’amministratore di condominio

Innanzitutto, è utile sapere che il citofono può essere considerato come una parte comune dell’edificio condominiale. Sebbene non venga nominato esplicitamente dall’articolo 1117 del Codice Civile, che regola appunto le parti comuni, questo apparecchio lo diviene nei fatti, poiché serve all’uso collettivo di tutti i condomini.

Citofono

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Tutti gli interventi sul citofono, compresa quindi la sostituzione delle etichette, dipendono perciò da alcuni fondamentali fattori:

  • l’eventuale presenza di specifiche norme all’interno del regolamento condominiale;
  • l’organizzazione interna decisa dal condominio;
  • la natura della richiesta, ovvero se il cambio riguarda un singolo condomino oppure un intervento per tutti.

Appare quindi evidente, almeno in linea di principio, che sia l’amministratore di condominio a dover rispondere a queste necessità poiché, come previsto dall’articolo 1130 del Codice Civile, quest’ultimo ha il compito di gestire le parti comuni, quindi compreso anche il citofono.

Di conseguenza, prima di procedere è sempre necessario avvisare l’amministratore per la targhetta del citofono, il quale procederà a stabilire:

  • se il singolo condomino, in base al regolamento di condominio, può intervenire autonomamente;
  • se sia indispensabile l’intervento di terzi.

È utile sottolineare che, indipendentemente venga autorizzato il condomino a intervenire o si debba incaricare un tecnico o una ditta specializzata, non è necessario convocare l’assemblea condominiale, poiché l’intervento rientra nella manutenzione ordinaria che può essere gestita direttamente dall’amministratore. Il parere dell’assemblea sarà invece necessario per la manutenzione straordinaria, ad esempio se si rende necessario sostituire l’intero citofono perché non più funzionante o eccessivamente usurato.

Quando il condomino può sostituire la targhetta in autonomia

Eppure, come già spiegato, nella maggior parte dei casi i condomini procedono in autonomia, ignorando invece la necessità di contattare l’amministratore o di controllare il regolamento condominiale. Ma esistono delle condizioni che permettono al singolo di aprire il citofono per mettere il nome su un’etichetta, senza chiedere alcuna autorizzazione?

In linea generale, se il regolamento non prevede specifici limiti e il citofono non richiede strumenti specifici – ad esempio, l’etichetta è semplicemente in carta adesiva da applicare sopra il pulsante o, ancora, con apposito vano rimovibile – il condomino potrebbe procedere anche da solo. Tuttavia, rimane sempre consigliabile informare preventivamente l’amministratore.

Chi paga la sostituzione della targhetta del citofono

Compreso chi si debba occupare materialmente della sostituzione delle etichette del citofono, sorge un dubbio altrettanto legittimo: chi si deve fare carico della spesa? Come facile intuire, molto dipende dalla tipologia di intervento necessario.

Quando il cambio serve al singolo condomino

La più comune evenienza è quella del singolo condomino che, per svariate ragioni, ha necessità di sostituire il nome riportato sul citofono. Si pensi alla vendita di un’unità immobiliare all’interno del condominio, con l’ingresso dei nuovi proprietari, oppure l’avvio di un contratto d’affitto verso terzi.

In questo caso, tutte le spese sono a carico del singolo condomino: i costi per la sostituzione della targhetta del citofono possono variare dai 10 ai 50 euro, per interventi semplici che comportano solo la modifica delle etichette, mentre possono aumentare in presenza di citofoni elettronici che richiedono la programmazione da parte di un tecnico incaricato. 

Il cambio delle targhette a carico di tutto il condominio

Quando la sostituzione delle etichette riguarda tutte le unità immobiliari, le spese sono a carico di tutti i condomini. Questo indipendentemente si tratti di manutenzione ordinaria, come per scolorimento o usura, che di manutenzione straordinaria, ad esempio per l’aggiornamento dell’intero impianto citofonico. 

Se la modifica delle targhette rientra in interventi di manutenzione ordinaria, non è necessaria una delibera assembleare: come già visto, l’articolo 1130 del Codice Civile permette all’amministratore di agire direttamente. Se, invece, il cambio è parte di un intervento di manutenzione straordinaria, il voto assembleare è indispensabile. 

È bene sapere che gli interventi straordinari devono essere approvati secondo quanto definito dall’articolo 1136 del Codice Civile, con il raggiungimento della maggioranza dei presenti alla riunione condominiale, purché rappresentino almeno la metà dei millesimi. Dopodiché, l’esito del voto sarà messo a verbale e l’amministratore si occuperà di gestire i lavori necessari con il tecnico o l’impresa caricata.

I costi dell’intervento saranno suddivisi fra i condomini in base ai millesimi di proprietà, così come previsto dall’articolo 1123 del Codice Civile, salvo diversa disposizione da regolamento di condominio.

La divisione delle spese tra inquilino e proprietario

È però utile sottolineare che, in presenza di contratti d’affitto attivi, la sostituzione delle targhette del citofono di solito rientra nelle spese di manutenzione ordinaria a carico dell’inquilino, come da articolo 1576 del Codice Civile. In altre parole:

  • la mera modifica dell’etichetta, che non richiede altri interventi sul citofono, è a carico dell’inquilino, poiché si tratta di manutenzione ordinaria di scarso valore, legata al suo uso personale;
  • i lavori di riparazione, aggiornamento o sostituzione dell’impianto del citofono, non limitati alle singole etichette, sono a carico del proprietario, sia per manutenzione ordinaria che straordinaria, in quanto riguardano una parte comune condominiale.

Naturalmente, locatore e locatario hanno la possibilità di accordarsi diversamente, purché vi sia testimonianza scritta, ad esempio con una specifica clausola nel contratto di locazione.

Altre informazioni utili sul cambio delle targhette

Ovviamente, ci sono anche delle questioni più pratiche che riguardano il cambio delle etichette sui citofoni, che non attengono né alle spese da sostenere, né ad eventuali autorizzazioni da parte dell’amministratore o del condominio. Ma quali sono le più comuni?

Il nome sul citofono quando non si è residenti

Il primo dubbio che sorge è sulla possibilità di inserire il proprio nome sul citofono, pur non avendo trasferito la residenza all’interno del condominio. Non esistono precisi divieti di legge, purché l’indicazione non generi confusione o non causi problemi ai reali occupanti dell’immobile.

Targhetta del citofono

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Ad esempio, chi soggiorna stabilmente in un’abitazione, ma non vi ha ancora trasferito la residenza, può richiedere l’inserimento del nome:

  • per agevolare la consegna della comune posta;
  • per garantire il corretto inoltro di pacchi o altre spedizioni, se si delegano amici o parenti alla loro ricezione.

Ovviamente, anche chi affitta un immobile a tempo determinato – ad esempio, a breve termine, come nel caso della locazione stagionale – può ottenere una targhetta con il proprio nome.

Quale nome inserire per le coppie conviventi

Allo stesso modo, anche le coppie conviventi possono decidere di inserire in targhetta il nome di uno o di entrambi i partner, indipendentemente dalla residenza. Ad esempio, nel caso l’unità immobiliare sia di proprietà di uno solo dei conviventi:

  • l’altro partner può richiedere l’applicazione del nome sull’etichetta per ragioni di praticità, come appunto la consegna della posta;
  • anche in caso non avesse ancora provveduto al trasferimento della residenza.

Bisogna però prestare attenzione, in presenza di un doppio nome: il regolamento di condominio potrebbe prevedere specifiche indicazioni sulla lunghezza e la grandezza del testo, perciò è sempre utile richiedere preventiva conferma all’amministratore.

Dove fare le targhette del citofono

Infine, è sicuramente necessario informarsi su dove fare le targhette del citofono. Se non vi sono precise disposizioni di condominio, il servizio è offerto da una lunga serie di esercizi pubblici, come ferramenta, copisterie, negozi di stampa online.

Se, invece, il regolamento di condominio prevede delle precise specifiche in termini di stile, formato e materiali, bisognerà sempre contattare l’amministratore per farsi consegnare il nominativo del fornitore, così da essere più che certi che il risultato finale sia conforme a quanto richiesto a livello condominiale.

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