Mentre tutta Italia ricorda la Festa della Liberazione, in questo stesso giorno la città lagunare celebra anche il suo santo patrono con la suggestiva Festa di San Marco. Le tradizioni locali per questa giornata sono molte, fra cui la famosa Festa del Bocolo e numerosi piatti della tradizione. Ecco, allora, come si festeggia la Festa di San Marco a Venezia e cosa non perdere.

Storia e origini della Festa di San Marco a Venezia

Le radici della Festa di San Marco risalgono ovviamente all’epoca della Repubblica Serenissima, quando Venezia era una potenza marittima e commerciale. La tradizione nasce dall’arrivo in città delle reliquie di San Marco Evangelista, trafugate nel IX secolo da alcuni mercanti veneziani da Alessandria d’Egitto.

In origine, però, le feste dedicate a San Marco era ben tre: il 31 gennaio ricorda l’arrivo ufficiale delle reliquie a Venezia nell’828 d.C., evento che sancì il legame perpetuo della città col santo. Mentre il 25 giugno celebra la scoperta, nel 1094, del nascondiglio delle preziose reliquie, a lungo occultate per salvarle da furti o profanazioni. Si narra, infatti, che una delle colonne della basilica si ruppe, svelando le ossa di San Marco. 

Cosa si fa a Venezia il giorno di San Marco?

In passato, durante il giorno di San Marco, l’intera città si univa in una processione insieme al Doge, le autorità della Serenissima e le persone più rilevanti della città. Oggi, la Festa di San Marco è invece principalmente di tipo religioso e ci sono alcune importanti celebrazioni presiedute dal Patriarca. 

Si tiene, infatti, una messa nella Basilica di San Marco alle 10:30, la quale si ripete ai Vespri, nel tardo pomeriggio. Inoltre, a pochi passi dalla Basilica, nel Palazzo Ducale, una delle cose più belle da vedere a Venezia, viene consegnato il Premio Festa di San Marco, dedicato ai cittadini che più si sono distinti. In particolare, per il 2025, è stato chiesto a tutti i sindaci della Città metropolitana di segnalare una persona, un’attività o un’associazione meritevole.

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Prof. Mortel, CC BY 2.0

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Perché si regala il “bocolo” a San Marco? La leggenda

Se cammini tra le calli veneziane il 25 aprile vedrai uomini di ogni età portare con orgoglio un “bocolo”, ovvero il bocciolo rosso di rosa dedicato alle donne amate. Questo gesto romantico e simbolico ha radici antiche: esprime amore eterno, fedeltà e tenerezza.

Questa romantica usanza trae ispirazione dalla leggenda di Tancredi e Maria. Tancredi, innamorato della nobile veneziana Maria Partecipazio, figlia del Doge, partì per la guerra per dimostrare valore e poter così aspirare a sposarla. Ferito mortalmente, inviò a Maria un bocciolo bianco tinto col suo sangue, simbolo del suo indistruttibile amore.

La rosa giunse a Venezia tramite Orlando, il quale la consegnò alla nobildonna. Non reggendo il dispiacere, fu trovata morta il giorno dopo con la rosa tra le mani. Per questo, ancora oggi, il bocciolo di rosa è simbolo a Venezia di passione e amore eterno.

Inoltre, nel corso della Festa del Bocolo a Venezia, insieme al tradizionale dono del bocciolo di rosa, si poteva assaporare un piatto emblematico della cucina locale: i “risi e bisi“, riso preparato con piselli freschi. Questa particolare pietanza ha radici che risalgono all’epoca bizantina e, secondo la tradizione, veniva presentata ai Dogi proprio il 25 aprile, in occasione della celebrazione.

La performance del “Bòcolo Umano”

Nel 2014 questa tradizione antica si è fatta performance moderna: migliaia di veneziani, riuniti in Piazza San Marco, hanno formato un enorme “Bòcolo Umano”. Fotografato dal campanile, è stato un potente gesto artistico che ha rinnovato la forza simbolica e identitaria della celebrazione del santo patrono. L’opera di Elena Tagliapietra “Una Rosa per Venezia” ha infatti avuto un grande successo.

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Alessandra.Battistel, CC BY-SA 4.0

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Cosa si festeggia il 21 novembre? Il patrono di Venezia

Venezia ha però un’altra festività patronale molto sentita. Il 21 novembre si celebra la Madonna della Salute, che commemora la fine di una devastante epidemia di peste nel 1631.

In particolare, come voto per “placare” l’ira della peste, fu costruita anche l’omonima basilica che, al tempo, costò la bellezza di 450mila ducati. Pare che, al completamento della chiesa, la peste smise di attanagliare la città. Il bellissimo tempio fu poi consacrato a mezzo secolo di distanza, nel 1687. Il 21 novembre celebra quindi questa importante ricorrenza.

Ufficialmente, il giorno patronale di Venezia è proprio il 21 novembre. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, infatti, il 25 aprile divenne festa nazionale per ricordare la Liberazione dal nazifascismo. Per questo, la legge ha consentito alla città di Venezia di scegliere una seconda data da utilizzare agli effetti civili come festa patronale. 

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