Il catasto italiano classifica gli immobili secondo determinate categorie e queste sono suddivise in gruppi, ognuno dei quali raccoglie immobili con caratteristiche e finalità d’uso differenti. Il gruppo B, in particolare, comprende 8 categorie catastali e tra le altre segnaliamo quella B5. 

Nella categoria catastale B5 rientrano gli edifici scolastici e i laboratori scientifici, realizzati o modificati appositamente per tale utilizzo e non facilmente convertibili ad altri usi, senza interventi strutturali significativi, a patto che non abbiano finalità di lucro e non siano inclusi tra quelli previsti dall’articolo 10 della legge 11 agosto 1939, ossia non siano fabbricati per uso industriale e commerciale. 

Quali sono gli immobili del gruppo B?

Prima di affrontare nel dettaglio le caratteristiche della categoria B5, vale la pena spiegare brevemente cosa sono le categorie catastali. Quelle attualmente esistenti in Italia sono identificate ciascuna da una cifra e una lettera e fanno parte di 6 gruppi, ognuno dei quali è individuato da una lettera dell’alfabeto, a partire dalla “A”. Il gruppo B è suddiviso 8 categorie, in cui rientrano immobili accomunati dalla destinazione collettiva o pubblica. 

Il gruppo B ospita le categorie catastali che rappresentano il patrimonio immobiliare urbano e al suo interno trovano spazio gli immobili a destinazione ordinaria, come quelli presenti nei gruppi A e C, mentre in quelli D, E, F ci sono gli immobili a destinazione speciale o particolare. 

All’interno del gruppo B non troviamo fabbricati destinati ad abitazione privata o ad attività economiche commerciali, bensì strutture che svolgono una funzione di interesse sociale o comunitario. Ecco quali sono: 

  • B1: collegi, convitti, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari, caserme;
  • B2: case di cura e ospedali;
  • B3: prigioni e riformatori;
  • B4: uffici pubblici;
  • B5: scuole e laboratori scientifici;
  • B6: biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie e accademie, che non hanno sede in edifici della categoria A/9;
  • B7: cappelle ed edifici per il culto non appartenenti al gruppo E;
  • B8: magazzini sotterranei per deposito di derrate. 
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Categoria catastale B5: i requisiti previsti per gli edifici

Nella categoria catastale B5 troviamo gli edifici destinati a scuole e laboratori scientifici, senza che sia fatta alcuna distinzione a livello di ordine e grado, così come le strutture adibite a osservatori astronomici e metereologici. Gli immobili che rientrano nella categoria B5 devono avere dei requisiti ben precisi: 

  • destinazione d’uso: gli edifici sono accomunati dalla destinazione pubblica o collettiva, nel senso che è previsto il loro utilizzo come scuola pubblica, istituto scolastico parificato, università, accademia o laboratorio scientifico con finalità educative o di ricerca, a condizione che ciò avvenga non a scopo di lucro;
  • gestione: possono rientrare in B5 solo immobili di proprietà o in uso a enti statali, regionali, comunali o fondazioni e istituzioni senza fini commerciali;
  • struttura e destinazione coerenti: gli immobili di questa categoria catastale devono essere strutturati per ospitare aule, laboratori, uffici didattici e altri ambienti funzionali allo svolgimento dell’attività formativa o scientifica.

Come si calcola il valore catastale della categoria B5?

Per gli immobili della categoria B5 il valore catastale si calcola sulla base della volumetria dell’immobile, espressa in metri cubi, e non sulla superficie misurata in metri quadri. Per calcolare il valore catastale di un edificio che rientra nella categoria B5, è necessario moltiplicare la rendita catastale per un coefficiente catastale, fissato dalla legge a 176,4. 

Facciamo un esempio: se un immobile di categoria B5 ha una rendita catastale di 358 euro, bisognerà moltiplicare questo valore per il coefficiente pari a 176,4, ottenendo come risultato 63.151,2 euro, che rappresenta il valore catastale dell’edificio in questione. 

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Categoria catastale B5: come funziona l’IMU

La questione dell’IMU relativamente agli immobili della categoria catastale B5 è delicata e va affrontata con la dovuta attenzione. In generale, è prevista l’esenzione dal pagamento dell’imposta municipale propria per gli edifici utilizzati per finalità istituzionali, educative o scientifiche non commerciali.

Per essere esonerato dall’IMU, l’immobile deve essere di proprietà di un ente pubblico o di una fondazione senza scopo di lucro, non deve essere locato a terzi e non deve generare reddito, e inoltre deve essere utilizzato direttamente per attività scolastiche, educative o scientifiche.

L’IMU è dovuta quando ad esempio l’immobile è concesso in affitto o in uso a terzi per finalità che differiscono da quelle istituzionali e quando l’attività scolastica, educativa o scientifica ha uno scopo commerciale e produce utili. Si pensi, ad esempio, al caso delle scuole paritarie che, ad oggi, sono tenute al pagamento dell’IMU se la retta pagata dagli alunni non è “simbolica” e supera il costo sostenuto dallo Stato per la frequentazione della scuola pubblica. Infine, si è tenuti a versare l’IMU quando viene modificata la destinazione d’uso dell’edificio, fermo restando che prima di procedere è bene sapere come si fa e quanto costa un cambio di categoria catastale

Per gli immobili della categoria B5 per i quali si deve pagare l’IMU, il calcolo della stessa si effettua sulla base di due valori di riferimento: rendita catastale e coefficiente. Nel dettaglio, si parte dalla rendita catastale dell’edificio, rivalutata del 5%, e si moltiplica il valore ottenuto per un coefficiente fisso che, nel caso della categoria B5, è pari a 140. Il risultato di questa operazione rappresenta la base imponibile alla quale si applica l’aliquota prevista dal Comune per l’IMU.

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