Esistono alcune bacche che potrebbero essere molto pericolose per tutti coloro che amano raccogliere frutti di bosco per hobby. Queste bacche, spesso trovate in climi temperati e ambienti umidi, possono essere facilmente confuse con i mirtilli commestibili a causa del loro colore e della loro forma. Tuttavia, contengono sostanze tossiche che possono causare gravi sintomi se ingerite. È essenziale, quindi, essere sempre sicuri di ciò che si raccoglie per evitare le bacche velenose simili al mirtillo.
Come riconoscere il mirtillo selvatico
Il mirtillo selvatico, noto scientificamente come Vaccinium Myrtillis, può essere facilmente confuso altri tipi di bacche che crescono nel medesimo habitat. Questa tipologia si distingue per la sua altezza ridotta (massimo 50 centimetri), per il suo colore blu-nero intenso e la sua forma sferica.
Le foglie sono tendenzialmente ovali o ellittiche con margine dentellato e i fiori presentano una corolla di colore bianco-rosato. Viene anche utilizzata per attrarre gli uccelli in giardino, in quanto diverse specie sono ghiotte di mirtilli.
I mirtilli hanno il nocciolo?
Altra caratteristica del mirtillo da avere ben presente è l’assenza di noccioli. Infatti, la struttura interna del mirtillo è composta principalmente da una polpa succosa e priva di semi di grandezza apprezzabile, il che li rende particolarmente piacevoli da consumare freschi o in preparazioni culinarie. In caso dovessi trovare dei semi nella bacca, molto probabilmente non si tratta di mirtilli.

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Le bacche simili al mirtillo a cui fare attenzione
Le varietà di frutti di bosco e bacche sono davvero molteplici. Per questo è molto facile confondere il mirtillo con diverse specie tra cui:
- Atropa belladonna: più semplicemente “belladonna”, questa pianta produce bacche nere lucide che possono sembrare mirtilli, ma contengono alcaloidi tossici estremamente pericolosi.
- Sambucus ebulus: le bacche del sambuco erbaceo sono piccole e nere, simili ai mirtilli, ma sono altamente tossiche se ingerite crude.
- Solanum nigrum: questa pianta, nota come morella comune, produce bacche nere che possono essere confuse con i mirtilli, ma contengono solanina, una sostanza tossica.
- Ligustrum vulgare: le sue bacche nere sono spesso scambiate per mirtilli, ma sono velenose e non commestibili.
- Phytolacca americana: infine, anche le bacche di fitolacca, le quali sono nere e lucide, contengono tossine pericolose.
Naturalmente esistono molte altre specie a cui fare attenzione. A volte anche il sapore può essere un indicatore fondamentale, in quanto le bacche velenose possono avere un odore o un sapore sgradevole. Per questo, prima di raccogliere e mangiare bacche raccolte in natura bisognerebbe essere totalmente sicuri che si tratti di varietà commestibili.

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I sintomi e i rischi delle bacche velenose
Consumare bacche velenose simili al mirtillo può portare a una serie di sintomi spiacevoli e, in alcuni casi, a gravi rischi per la salute. I sintomi più comuni di avvelenamento da bacche velenose includono nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.
Questi sintomi gastrointestinali sono spesso i primi a manifestarsi dopo l’ingestione. Tuttavia, alcune bacche possono causare anche sintomi neurologici, come vertigini, confusione mentale, allucinazioni e convulsioni. In casi estremi, l’avvelenamento può portare a difficoltà respiratorie e arresto cardiaco. Anche in assenza di sintomi, se ci si rende conto di aver ingerito bacche velenose è importante rivolgersi alla struttura sanitaria più vicina il prima possibile.

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