Il bonus condizionatori 2025 si riferisce a una serie di agevolazioni, di tipo fiscale, che consentono ai proprietari di un’abitazione e ai titolari, su di essa, di un diritto reale di acquistare e installare condizionatori e impianti di climatizzazione. La misura assicura la detrazione fiscale del 50% su un limite massimo di spesa di 98.000 euro.
La scelta dell’incentivo da utilizzare può dipendere da vari fattori. In primis, può trattarsi di uno sconto legato a una ristrutturazione o al miglioramento dell’efficienza energetica (ecobonus) dell’abitazione. In entrambi i casi, al fine di ottimizzare l’incentivo del bonus condizionatori 2025, è indispensabile una corretta valutazione del tipo di apparecchiatura da acquistare.
- Come funziona il bonus condizionatori per il 2025?
- Bonus condizionatori, come funziona senza ristrutturazione
- Bonus sulla prima casa: come richiedere l’ecobonus
- Come ottenere il bonus condizionatori sulla seconda casa
- Quando non si può usare il bonus sulle caldaie?
- Come posso richiedere il bonus condizionatori 2025
Come funziona il bonus condizionatori per il 2025?
L’accesso al bonus condizionatori 2025 presuppone l’acquisto e l’installazione di specifiche tipologie di impianti a risparmio energetico per la climatizzazione della casa. Più nel dettaglio, gli impianti possono consistere in climatizzatori, pompe di calore o deumidificatori.
Gli ambiti di intervento delle agevolazioni sulla climatizzazione delle abitazioni sono stati modificati dalla nuova legge di Bilancio che ha previsto notevoli novità in merito ai bonus casa per tutto il 2025. Rimane la possibilità di cambiare l’impianto di climatizzazione della propria abitazione optando per il bonus ristrutturazione al fine di ottenere il 50% di detrazione fiscale Irpef sul costo di acquisto e di istallazione.
Il tetto massimo di spesa agevolabile per questo tipo di intervento e per edificio è fissato a 96.000 euro. La detrazione dell’Irpef avviene per rate costanti e per un totale di dieci anni.
Questo tipo di bonus, dunque, presuppone lavori di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria sull’abitazione. L’impianto da sostituire non deve essere necessariamente adibito al riscaldamento invernale. Al termine dell’installazione è necessario ottenere sia l’attestato di conformità che il libretto d’impianto.

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Bonus condizionatori, come funziona senza ristrutturazione
Se non si ha necessità di procedere con lavori di ristrutturazione della casa, si può optare per l’ecobonus, un’altra misura confermata per il 2025 (e per i prossimi anni) che consente di sostituire l’impianto di condizionamento con la detrazione Irpef del 50%.
Rientrano in questo bonus lavori che consentano la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con un impianto ad alta efficienza energetica. A tal proposito, le pompe di calore risultano la soluzione ottimale sia dal punto di vista dell’efficientamento energetico, che per fruire dell’agevolazione da parte dello Stato.
Bonus sulla prima casa: come richiedere l’ecobonus
L’ecobonus, inoltre, permette di agevolare anche la sostituzione del climatizzatore e dello scaldacqua tradizionale con un impianto a pompa di calore. La condizione essenziale per l’utilizzo del bonus climatizzatori 2025 senza ristrutturazione è, dunque, quella di sostituire un impianto di riscaldamento del quale l’abitazione già dispone con uno a pompa di calore, più efficiente dal punto di vista del consumo energetico.
Come ottenere il bonus condizionatori sulla seconda casa
Una particolare attenzione deve essere posta da chi sia interessato al bonus condizionatori 2025 per lavori eseguiti su una seconda casa. Infatti, nel caso di ristrutturazione o di ecobonus e rispetto a una prima casa, i proprietari degli immobili devono considerare le differenti aliquote di agevolazione:
- il bonus ristrutturazione sulla prima casa rimarrà in vigore al 50% fino al 31 dicembre 2025, poi scenderà nel 2026 e fino a tutto il 2027 al 36%;
- il bonus ristrutturazione sulla seconda casa è applicato al 36% nel 2025, con taglio al 30% nel 2026 e 2027;
- l’ecobonus assicura il 50% nel 2025, ma scenderà nel 2026 e 2027 al 36%;
- sulle seconde case, l’ecobonus è del 36% per tutto il 2025 e scenderà al 30% nel 2026 e 2027.
Quando non si può usare il bonus sulle caldaie?
La regola fondamentale nella richiesta dell’ecobonus per la climatizzazione dell’immobile è dettata dalla legge di Bilancio 2025 (legge numero 207 del 2024). Infatti, il comma 3-quinquies aggiunto all’articolo 14 del decreto legge 63 del 2013 stabilisce che sono escluse dall’agevolazione “le spese sostenute per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”.
Diversamente, rimangono agevolabili le caldaie degli apparecchi ibridi, costituiti da una pompa di calore integrata da una caldaia a condensazione.
Nel caso di agevolazione legata all’ecobonus, è ancora possibile lo sconto sulle spese per i micro-cogeneratori di cui alla lettera b-bis), del comma 2, dell’articolo 14, del decreto legge 63 del 2013, anche se alimentati con combustibili fossili, in quanto non rientranti nella definizione di caldaie.
La stessa agevolazione è concessa sulle stufe. L’ecobonus, inoltre, continua a spettare per i dispositivi multimediali che consentono di controllare, da remoto, il funzionamento dei sistemi. Chi sia interessato a questo tipo di intervento deve far riferimento a quanto prevede il comma 88, dell’articolo 1, della legge 208 del 2015.
Il bonus condizionatori 2025 spetta anche se detti dispositivi sono utilizzati per controllare il riscaldamento di impianti alimentati da caldaie uniche a combustibile fossile. Si può richiedere ancora il bonus condizionatori 2025 per lavori di manutenzione, riparazione e smantellamento di caldaie fossili e per sostituire l’impianto di distribuzione.
Come posso richiedere il bonus condizionatori 2025
La possibilità di richiedere il bonus climatizzazione 2025 spetta sia ai proprietari degli immobili che ai titolari di diritti reali di godimento (uso, usufrutto, abitazione, superficie). Infine, la richiesta può provenire anche in casi di nuda proprietà.
Per effetto di questa regola generale, sono ammessi al bonus le persone fisiche, gli esercenti di arti e professioni, le società di persone e di capitali, le associazioni di professionisti, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, i condomini, gli istituti autonomi delle case popolari e le cooperative di abitazioni.
La richiesta del bonus condizionatori 2025 deve avvenire in sede di dichiarazione dei redditi, tramite il modello 730 o quello dei Redditi PF. Si ricorda che la domanda in sede di compilazione dei modelli dichiarativi deve essere fatta per dieci anni, durata obbligatoria per quote costanti del bonus stesso.
Tuttavia, prima della dichiarazione, chi volesse utilizzare il bonus condizionatore dovrà compilare uno specifico documento reperibile all’Agenzia delle entrate. Il documento serve in caso di controlli.
Si ricorda, inoltre, che la documentazione da conservare riguarda la fattura di acquisto e la ricevuta del bonifico. Nel termine di 90 giorni dalla fine dei lavori (installazione e collaudo dell’intervento), occorre trasmettere la scheda tecnica all’Enea.
Per climatizzatori e pompe di calore installati grazie all’utilizzo dell’ecobonus è necessaria anche l’asseverazione dei requisiti tecnici dei lavori eseguiti e di congruità delle spese, oltre all’Ape finale.

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