La Puglia è una regione rinomata non solo per le sue bellezze naturali e i borghi storici, ma anche per la sua ricca tradizione dolciaria. I dolci tipici pugliesi sono parte integrante delle celebrazioni e delle festività locali, una varietà di sapori che spaziano dal dolce al leggermente amaro, spesso arricchiti con ingredienti come mandorle, vincotto e agrumi. Eccone una selezione accurata.
Le tette delle monache
Questo dolce, il cui nome irriverente e curioso deriva dalla sua forma particolare, sono tipiche del nord barese e della zona provinciale di Barletta Andria Trani. Sono bignè dalla pasta sofficissima, ripieni di crema leggera, e ricoperti di zucchero a velo, straordinariamente leggeri ma altrettanto buoni. Si dice che queste delizie siano state create dalle suore di clausura nei conventi pugliesi, utilizzando ingredienti semplici e facilmente reperibili.
Le Tette delle monache sono un dolce tipico pugliese con la crema, spesso preparate in occasione di feste e celebrazioni locali; in realtà, la loro consistenza leggera e il sapore delicato le rendono perfette per essere gustate in qualsiasi momento della giornata, sia come dessert che come accompagnamento a una buona tazza di caffè.

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Gli sporcamuss baresi
Letteralmente dal dialetto barese “gli sporcamuso”, questa la traduzione fedele. Si tratta di deliziosi dolcetti pugliesi semplici e buoni: sono quadretti di pasta sfoglia calda farciti con una ricca crema pasticcera e panna, poi spolverati con zucchero a velo per un tocco finale di dolcezza. Il loro nome deriva dal fatto che, mangiandoli, è quasi inevitabile non sporcarsi la bocca con la crema e lo zucchero.
Gli sporcamuss hanno un’origine relativamente recente: secondo il Centro Studi Baresi, sarebbero nati negli anni ’70 presso il ristorante “Al Sorso Preferito”, anche se in molti ne danno la paternità a Pietro Lonigro, uno chet oggi ottantaduenne. La preparazione è piuttosto semplice: la pasta sfoglia va stesa e tagliata in piccoli quadrati che vengono poi farciti con crema pasticcera e panna montata, chiusi e cotti in forno fino a doratura.
Il biscotto di Ceglie
Tradizionale della città di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, questo biscotto rappresenta uno dei tanti esempi di come la cultura e la tradizione pugliese si riflettano nella gastronomia locale. Con la sua forma a mezzaluna e il suo ripieno delizioso, il Biscotto di Ceglie è uno dei dolci pugliesi con mandorle, simbolo della dolcezza tipica di questo frutto tanto utilizzato nella regione.
Gli ingredienti principali sono mandorle, miele, zucchero e scorza di limone, il ripieno è solitamente a base di marmellata di ciliegie o fichi, che aggiunge una nota dolce e fruttata al biscotto.
Il pasticciotto Leccese
Del pasticciotto si sa invece tutto: nato nel 1745 a Galatina, una cittadina nel cuore del Salento, questo piccolo capolavoro di pasticceria è uno dei dolci pugliesi ripieni più famosi. Composto da una croccante pasta frolla che racchiude un cuore cremoso di crema pasticcera, la sua semplicità e il suo gusto irresistibile lo hanno reso un simbolo del Salento. Alcune varianti lo propongono farcito anche con una buona amarena.
La pasta frolla viene preparata con burro, farina, zucchero e uova, mentre la crema pasticcera è realizzata in maniera classica. Dopo aver steso la pasta frolla in piccoli stampi ovali per pasticciotto, si riempiono con la crema e si coprono con un altro strato di pasta, per poi essere cotti in forno fino a doratura.

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Il Grano dei Morti
In Puglia, il Grano dei Morti è una preparazione che deriva da antiche tradizioni contadine foggiane, e unisce la memoria dei defunti con la celebrazione della vita, attraverso un piatto che è sia nutriente che ricco di significato culturale. Tradizionalmente, viene consumato il 2 novembre, durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.
Il grano, che è l’ingrediente principale, viene prima bollito e ammorbidito, poi mescolato con melagrana, noci, mandorle, cioccolato fondente a pezzi e vincotto (un mosto cotto dolce). La scelta degli ingredienti non è casuale: il grano rappresenta la vita e la rinascita, le noci e le mandorle simboleggiano la forza e la resistenza, mentre il melograno è visto come simbolo di abbondanza e fertilità. Il vincotto, con il suo sapore intenso e dolce, lega insieme tutti questi elementi.
Pupe e Scarcelle tarantine
Questi dolci di pasta frolla e glassa sono diffusi in tutta la Puglia ma hanno una grande diffusione e tradizione alternativa soprattutto nel tarantino. Le scarcelle o “pupe” vengono preparate e regalate durante le feste di Pasqua: anticamente venivano preparate come segno di buon auspicio e fertilità. Le Pupe sono spesso modellate a forma di bambole, e le Scarcelle vengono invece realizzate in forme varie come colombe o campane.
Questi dolci di semplice pasta frolla devono essere arricchiti con grassa di zucchero, a caldo o a freddo, confettini colorati e ovetti di cioccolato. Nonostante la semplicità degli ingredienti, le Pupe e Scarcelle hanno un sapore unico e una consistenza fragrante che le rende irresistibili.
Gli altri dolci tipici pugliesi da provare
La Puglia è una terra ricca di tradizioni culinarie e, oltre ai dolci più conosciuti, esistono altre prelibatezze che meritano altrettanta attenzione. In provincia di Lecce, ad esempio, si preparano anche le Dita degli Apostoli, piccole crêpes ripiene di ricotta e gocce di cioccolato; un altro dolce estremamente diffuso sono le rose o cartellate, tipiche di Natale, sono fatte di pasta sfoglia e condite con vincotto di fichi o uva. Se ti sei incuriosito e se alla ricerca di una casa vacanza in Puglia o di un’opportunità immobiliare, è il momento di consultare gli annunci più recenti di idealista:
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